Nell’ultimo mese ho finalmente testato la nuova Full-Frame Lumix S1R, una fotocamera sorprendente progettata per dare il massimo senza nessun compromesso.
Come al solito questa è la mia recensione dopo una prova sul campo, non vedrete quindi foto in macro con dettagli croppati o scatti con ISO differenti ma soltanto i miei pareri dopo una lunga prova e delle foto nella galleria in fondo all’articolo.
Queste mirrorless della serie S si dividono in due versioni, la Lumix S1 da 24,2 MP e la Lumix S1R da 47,3 MP. Io ho avuto la fortuna di poter utilizzare la top di gamma, una fotocamera di grosse dimensioni, proprio come una reflex full frame di fascia alta, il suo peso infatti è di 1Kg proprio come la Nikon D850. Il vantaggio di avere una macchina del genere è l’ergonomia, oltre ai molteplici tasti, ghiere e display lcd sulla spalla superiore per i vari parametri di scatto.
Davvero interessante il mirino LVF Oled, oltre ad essere bello grosso non fa notare la differenza da un mirino ottico, anzi questo è il mirino a più alta risoluzione sul mercato fotografico con i suoi 5.760.000 pixel.
A livello di interfaccia abbiamo la ghiera dei modi con concentrica la possibilità di scegliere tra le diverse modalità di scatto, poi abbiamo ben raggruppati vicino al pulsante di scatto il bilanciamento del bianco, ISO e compensazione dell’esposizione. Nel posteriore tutta una serie di comandi a portata di pollice come il joystick per posizionare facilmente il punto di messa a fuoco, l’attivazione dell’autofocus, il tasto Q per il quick menu e altri tasti per gestione display e per tornare indietro.
Anche se non l’ho mai usato c’è la possibilità di bloccare i comandi per evitare il tocco accidentale, si possono però escludere dal blocco alcuni comandi.
Il menu rispetto le lumix 4:3 è stato rivisitato molto bene dalla Panasonic, con un sistema a 3 colonne, devo dire che è oltre ad essere davvero apprezzabile e forse uno dei più chiari e semplici da usare anche la prima volta che si prende in mano la fotocamera.
Per fortuna, rispetto ad altri marchi che hanno fatto scelte controverse, Panasonic ha cercato di accontentare tutti inserendo la slot SD per una massima compatibilità con il parco memorie che tutti i fotografi hanno a propria disposizione e inserendo anche la slot XQD per le massime prestazioni.
Sono quindi diversi i punti di forza di questa Mirrorless, oltre al mirino citato in precedenza, anche la risoluzione si traduce in un dettaglio incredibilmente realistico ed elevato.
A livelli di sensibilità ISO posso dire che si comporta abbastanza bene fino ad un valore di 6400, dove l’insorgenza del rumore è veramente minima e costante. Naturalmente la grana viene fuori con sensibilità maggiori, dove si perde qualcosa anche come resa dei colori.
Ho notato che la modifica dei file RAW mostra dei problemi ad interventi estremi, se per esempio avete fatto una foto sottoesposta sui -5 EV e portiamo su questo valore si perde di dettaglio e di tonalità. Per lavori non estremi la resa è davvero perfetta.
Tutti questi MP permettono comunque delle performance di scatto meravigliose, questo perchè le raffiche arrivano a 9 fps in modalità fuoco sul primo fotogramma mentre è a 6 in modalità messa a fuoco continua. Con il formato RAW sono arrivato a circa 40 scatti consecutivi. Oltre alla raffica a piena risoluzione la Lumix S1R mette a disposizione modalità 4k foto e 6k foto, in questi due casi permette raffiche a 30 o 60 fps ovvero un filmato da cui si possono estrarre i fotogrammi migliori.
Quando occorre una risoluzione superiore a 47,3 MP, con la modalità High Resolution si possono scattare immagini con una risoluzione di 187 milioni di pixel. Assurda la qualità della resa finale! Questa modalità combina le informazioni registrate in 8 scatti consecutivi, il risultato è un file RAW da 116.736×11.168 pixel.
Quello che secondo me è il particolare degno di nota è quindi il sensore da 47,3 MP stabilizzato e montato su sistema stabilizzato a 5 assi per catturare ogni istante con sorprendente chiarezza. La cosa davvero interessante è che questo sistema di stabilizzazione lavora in accoppiata agli stabilizzatori integrati nelle ottiche per avere una massima stabilizzazione.
Scattando senza troppe precauzioni e in modo normale i 4 stop sono praticamente assicurati, arrivati a 5 stop qualche scatto può non venire bene, mentre a 6 è veramente difficile portare a casa qualche scatto buono.
L’autofocus è a contrasto con funzione DFD (Depth From Defocus), la macchina riesce quindi ad analizzare la scena e capire quali sono le distanze di messa a fuoco in gioco e riesce a prevedere come fanno i sistemi di rilevazione di fase, non come il classico sistema a contrasto che fa uno scan della scena a step fermandosi dov’è all’incirca a fuoco per poi andare avanti e indietro fino al punto di messa a fuoco perfetta. Questo gli permette di capire dove deve muoversi e dove fare la messa a fuoco di precisione basata su contrasto. Il sistema funziona bene e aggancia perfettamente fino a -1EV.
Inizialmente ho avuto qualche difficoltà con la funzione di riconoscimento del volto, la macchina è in grado di riconoscere fino a 3 persone e con il pulsante joystick si può decidere quale persona mettere a fuoco. Ottimo il riconoscimento dell’occhio, per i ritratti è comodissima e si può pensare soltanto più alla composizione, funzionante anche con gli animali. Migliorabile può essere il Tracking, ma potrebbe bastare un aggiornamento.
L’obiettivo di Panasonic è competere con queste sue mirrorless Full-Frame nell’arena dei pro e ha lavorato molto su questo, inutile dire che questa macchina è anche resistente all’umidità, agli spruzzi e alla polvere visto che i tasti e i bocchettoni sono coperti dalle varie guarnizioni.
Per chi lavora in studio esiste il supporto di scatto in remoto via usb, connettività wifi e bluetooth con app per avere dati gps dal telefonino senza un gps integrato nella fotocamera.
Mi aspettavo davvero tanto di più dalla batteria che garantisce solo circa 350 scatti, essendo cosi pesante e grossa mi aspettavo di più in termini di prestazioni, bisogna anche dire che diverse funzionalità della fotocamera consumano parecchia energia. Ad esempio il mirino sembra consumare davvero tanto, infatti c’è una modalità di risparmio energetico che spegne la fotocamera non appena si toglie l’occhio dal mirino, con questa modalità Panasonic dichiara di passare da 350 a più di 1000 scatti.
Naturalmente sulla Lumix S1R non si è trascurato niente, neppure l’ambito video che gira a 4k 60p, peccato per i soli 15 minuti di batteria per la ripresa.
Il kit con macchina e obiettivo 24-105 f4 ha un prezzo di listino di 4549 euro, si è vero, sono tanti soldi ma siamo li con quello che offre il mercato delle Full-Frame. Dal punto di vista delle ottiche la baionetta L-mount annunciata nel 2018 in collaborazione con Sigma, si prevede l’arrivo di oltre 40 ottiche in continua espansione nel futuro. Le quattro lenti native attualmente disponibili (a breve anche 70-200 f 2.8), offrono qualità di altissimo livello. Le fotografie che troverete nella galleria sono state scattate con il 24-105 f4 che offre un’ottima escursione focale e capacità macro e il 70-200 f4.
La Lumix S1R è quindi una macchina meravigliosa, al pari di una Nikon D850 0 una Canon 5D MK4. Ha ancora qualche piccolo difetto ma i punti a favore sono davvero tantissimi. Si rivolge quindi ai professionisti del settore che hanno bisogno di altissimi livelli e un’ergonomia davvero al top per il suo segmento.
Nessun commento on This Post